lunedì 18 febbraio 2008

Che cos'è il vero amore?



"Ovunque sarai e qualunque cosa stia accadendo nella tua vita, tutte le volte che ci sarà la luna piena tu cercala nel cielo... Così gli scriveva Savannah quando a dividerli era solo l'oceano, e aspettavano di potersi riabbracciare."

Che cos'è il vero amore?

Questa domanda apre e chiude il libro. E' un libro di circa 300 pagine che si legge facilmente.

Penso che la domanda che pone all'inizio e alla fine del libro sia la chiave di lettura dell'autore.

Qual'è il valore del sacrificio richiesto al protagonista? Che il vero amore sia donarsi gratuitamente?

Quale amore più grande che dare la vita per l'opera di un altro?

venerdì 1 febbraio 2008

Perchè tentativo ironico?

Qualcuno mi ha chiesto perchè questo nick.
Beh tentativo ironico (quindi libero).
Riporto lo spunto da cui ho preso il nick, la presentazione finale al Meeting di Rimini del libro "L'attrattiva Gesù" di Don Giussani.

Un uomo cristiano così nel mondo vive come suo supremo interesse testimoniare questa presenza. È suo supremo interesse la testimonianza di Cristo. "La testimonianza di Cristo la compie Cristo, attraverso quello che cambia nella tua vita". È Cristo il soggetto della testimonianza cristiana: il cristiano è colui che vive tutto per vedere come in un film questa testimonianza, innanzitutto per lui, come una frase dei salmi che Giussani cita: "Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci": è questo è l’atteggiamento dell’uomo cristiano di fronte alla testimonianza di Cristo, di fronte quindi al compito, che è la missione. Un uomo del genere come vive nel mondo? Attraverso tentativi ironici che sono altro sia al cinismo sia all’illusione. Per descrivere che cosa è l’ironia Giussani cita un suo ricordo di quando era bambino, aveva due o tre anni, e davanti allo sguardo e al sorriso del papà cercava di spostare il seggiolone. Questo è un tentativo ironico dentro l’orizzonte dell’affezione del papà che lo guardava: era più importante per il cuore del bambino lo sguardo del papà verso di lui che non spostare il seggiolone. E si capisce perché l’esito di una azione non è importante: non è che non sia importante in sé, non è importante se c’è una cosa più importante, se si fa l’esperienza di una cosa più corrispondente al cuore come il portare il seggiolone. È più corrispondente al cuore la riuscita o il papà che abbraccia il bambino in questo suo sforzo di spostare il seggiolone?